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CASTELLI DEL PIACENTINO
Sarmato, Agazzano, Rezzanello, Rivalta, Grazzano Visconti, Paderna

Per secoli Parma e Piacenza sono state grandi rivali. Della feroce contrapposizione fra la nobiltà Guelfa, fedele al papa e l'aristocrazia Ghibellina, alleata con l'Imperatore restano ancora importanti testimonianze anche nel piacentino, costellato da castelli e rocche; nati per difesa e per lanciare assalti, non di rado sono stati trasformati in sontuose abitazioni, che oggi è possibile vistare. Questo itinerario è molto suggestivo ed ha fra le tappe più significative Sarmato, Agazzano, Rivalta e Paderna.
Km. 160 - Tempo di percorrenza: 3.30 - 4 ore, escluse le soste.
Dall'Antico Borgo scendi a Fidenza; prendi l' Autostrada A1 fino all'uscita di Piacenza Sud, prosegui per Piacenza Est fino a Piacenza Ovest. Esci e prendi la nazionale SS10 in direzione di Castel San Giovanni fino a Sarmato.
  • CASTELLO DI SARMATO [Approfondimento]

    Il Castello rappresenta un raro esempio dell'arte delle fortificazioni medievali e della vita sociale del tempo. L'alto mastio è contornato dal "borgo", racchiuso nella cinta muraria, costituito dalle abitazioni rurali e degli artigiani.

    All'interno si susseguono ampi saloni, in parte a volta ed in parte a cassettoni, piccoli salotti, camere da letto, tutti arredati con mobili d'epoca.

    La Rocchetta, situata nel lato nord del castello e antica sede del presidio militare e delle prigioni, era un tempo unita alla struttura principale ed alla ridotta fortificata, ora sede del Comune.

    La costruzione, oggi proprietà dei Marchesi Zanardi Landi, si sviluppa su due piani, con un ampio sotterraneo ed è affiancata da una torretta di avvistamento.
Da Sarmato ritorna su SS 10 verso Piacenza. A San Nicolò gira a destra direzione Agazzano SP n. 7 , poi SP 11; passa Gragnanino; dopo circa 4 Km volgi a sinistra per SP 4, località Castelbosco, poi Agazzano.
  • AGAZZANO - CASTELLO DI BUFFALORA [Approfondimento]

    Situato fra le vallate dei torrenti Luretta e Tidone, il fortilizio si erge sul versante di una delle prime colline piacentine, a circa 300 metri di altitudine.

    La storia ha origine nel XIII secolo con gli Arcelli, famiglia mercantile e bancaria, attiva nelle principali piazze commerciali del mondo cristiano e dell'oriente mediterraneo, con vasti feudi nella media e alta Val Tidone, fino a Pianello ed a Corticelli.

    Innumerevoli i passaggi successivi: nel 1477 la nobile famiglia Rustici; nel 1633 i Barattieri, nel 1672 i ricchi commercianti Bonvini; nel XIX secolo, in rapida successione, i Tredicini, gli Scarani, infine i Radini Tedeschi, appartenenti al più antico patriziato cittadino, che detengono il castello fino al 1950, quando viene acquistato dalla famiglia Anguissola.

    La struttura di base del castello risale agli inizi del XV secolo, come lo dimostra la presenza sulla sommità delle torri dell' "apparato a sporgere", realizzato in mattoni e sorretto da mensole, introdotta proprio in quell'epoca nell'architettura fortificata.

    Nel corso del XVIII secolo la struttura interna viene radicalmente modificata per adattarla a tranquilla dimora nobiliare; arredata con mobili d'epoca, eleganti decorazioni pittoriche e preziosi affreschi.

    Accessibile attraverso due rampe opposte di scale, si affaccia su un cortile di grande suggestione e rappresenta una felice sintesi tra l'austerità dell'architettura difensiva medievale e l'eleganza della dimora signorile del Rinascimento.
Da Agazzano scendi in direzione Nord per 500 mt, prendi strada SP 7, gira a destra direzione Arola e giungi a Rezzanello dopo circa 8 Km.
  • CASTELLO DI REZZANELLO [Approfondimento]

    Nel Trecento il Castello è abitato da Gabriello Boccapiccina, quindi passa alla famiglia Chiapponi. Nel Settecento subentrano gli Scotti di San Giorgio, che trasformano il maniero in abitazione signorile.

    All'inizio del Novecento appartiene per un breve periodo ai Lombardi di Genova, poi all'Ing. Giuseppe Manfredi, che lo fa restaurare.

    Passa poi alle Madri Orsoline di Piacenza fino al 1987. Successivamente viene adattato ad albergo e ristorante di gran classe, poiché gli ampi spazi interni ed esterni del consentono di ospitare tutto l'anno eventi fino a 2000 persone.

    Il Salone dei Blasoni è decorato con le insegne dei possessori storici. Camini ed eleganti arredi caratterizzano le altre sale e gli appartamenti del Castello.
Da Rezzanello ritorni ad Agazzano per la stessa via. Dal borgo scendi in direzione Nord per 500 mt prendi strada Agazzano per un Km. svolta a sinistra per la SP 7 fino a Gazzola; a destra per località Ballotta fino a Pretta e di qui aRivalta. Circa 7 Km.
  • RIVALTA [Approfondimento]

    Il borgo fortificato di Rivalta è uno dei più importanti dell'Emilia e di tutta l'Italia.

    Sorto nel 1048, evidenzia un massiccio dongione quadrato, l'arco ogivale all'ingresso del paese e la piccola torre semicircolare compresa nel tratto di mura che circondano il borgo.

    Nel XIV secolo entra a far parte dei possedimenti Landi, che ancora ne mantengono la proprietà con il ramo Zanardi Landi.

    Nella seconda metà del XV secolo, i Landi trasformano la rocca in una fastosa residenza signorile, che rimane a tutt'oggi, circondata da un magnifico parco; all'interno numerose sale sontuosamente decorate, con ampio salone d'onore, il monumentale camino, la sala da pranzo, le cantine, le prigioni, la torre, la sala delle armi.

    Annovera tra gli ospiti abituali membri della famiglia reale d'Inghilterra Nel borgo stanze di lusso per l'ospitalità alberghiera.
Da Rivalta prendi a Nord verso Canneto Sopra; poco prima gira a destra per Canneto di Sotto; passa il fiume Trebbia e vai verso Cà di Batta, prosegui per Ottavellofino alla statale SS45. La prendi a destra fino a Niviano; di qui a sinostra per la strada che conduce a Grazzano. Circa 13 Km.
  • GRAZZANO VISCONTI [Approfondimento]

    All'inizio del XX secolo il Duca Giuseppe Visconti di Modrone, discendente dell'antica famiglia ducale, concepisce l'idea di ricostruire un villaggio in stile quattrocentesco attorno al vetusto e semidiroccato castello di Grazzano, utilizzando anche le case coloniche circostanti.

    Avvia anche una scuola di arti e mestieri, apre laboratori e botteghe artigiane per lavorare ferro e legno, come presupposti per una attività turistica. Disegna i nuovi edifici, fa realizzare affreschi, pitture, decorazioni scultoree.

    Colloca in punti strategici muri merlati, fontanelle, balconi, finestre a sesto acuto, portichetti, colonnine, stemmi.

    Fra le prime costruzioni (1906) vi è l'Albergo del Biscione con la caratteristica insegna in ferro battuto forgiata a fuoco dal martello di un fabbro della prime officine; seguono la palazzina della Istituzione, le botteghe artigiane, la chiesetta gotica, la piazza del Biscione con la torre merlata, la fontana, il pozzo in cotto e marmo rosa, il Palazzo Podestarile, la palazzina della Istituzione, prima sede della scuola di avviamento all'artigianato.

    Ogni piazza, ogni strada ha una lanterna, ora un'insegna, il particolare studiato con cura e sapientemente collocato affinché l'illusione del viaggio a ritroso nel tempo sia completa.

    Una riproduzione medioevale che, nonostante tutte le possibili critiche, può degnamente ricordarci i tempi che furono.
  • IL PARCO DEL CASTELLO [Approfondimento]

    Realizzato all'inizio del '900 sempre su progetto del Duca Giuseppe, rappresenta un esempio dello stile eclettico, accogliendo elementi del giardino all'italiana, dei parchi alla francese ed all'inglese, secondo gli stili in voga tra XIX e XX secolo.

    Parterres, ponticelli, fontane e statue sono presenti nelle zone di immediato contatto con il castello, mentre il giardino romantico e paesaggistico è riservato agli angoli più remoti del parco, dove potersi dedicare alla meditazione spirituale solitaria.

    Elementi caratteristici il labirinto, la casetta dei giochi, l'oratorio, la piccionaia e lo studio del Duca.
  • IL CASTELLO [Approfondimento]

    Su schema quadrato con quattro torri agli angoli, due a base circolare e due a base quadrata. All'interno una corte circondata da porticati; sopra i corpi di collegamento affacciati sulla corte interna con delle finestrature o con dei ballatoi aperti.

    Nel corso dei secoli, tra successioni e fatti d'arme, sono apportati al maniero numerosi rifacimenti: nel 1698 si sostituisce il preesistente ponte levatoio in legno con una struttura "in quadrelli".

    Alla fine del 1800 sparuti contadini popolano catapecchie e vecchie stalle; ma Giuseppe Visconti ripristina le parti in rovina: logge, mura sgretolate, ridando al castello l'antico splendore.
  • LA CORTEVECCHIA [Approfondimento]

    Accogliente area agro-turistica, sviluppata su una superficie di circa 7000 mq. per buona parte destinata ad area verde e percorsi a libero accesso.

    I fabbricati conservano intatta la tipologia originaria, testimonianza di bella e sobria civiltà contadina.
  • CHIESA DEI SANTI COSMA E DAMIANO [Approfondimento]

    Originaria del tredicesimo secolo, impianto romanico, la costruzione primitiva presentava una sola navata con la facciata rivolta verso il camposanto.

    Parte della struttura è ancora visibile raggiungendo l'originale vano del coro attraverso un passaggio dietro la sacrestia. Alla metà del XVII secolo l'edificio subisce notevoli cambiamenti: la facciata si rivolge al borgo, vengono aggiunte le cappelle laterali.

    Il fronte di oggi risale ai primi decenni del novecento. La facciata a capanna è scandita da lesene, il piano superiore è compreso tra la cornice marcapiano ed il timpano che conclude in altezza l'edificio.

    Portale e finestra del piano superiore sono sormontati da timpani arrotondati dei quali, quello sopra l'accesso, è spezzato al centro da una immagine sacra. Il bel campanile, in origine all'altezza della facciata, viene sovralzato nel 1829.

    Alla sinístra dell'Altare Maggiore sono visíbili particolari di un affresco, attribuito alla scuola di Giotto, che rappresenta un Cristo benedicente.
Da Grazzano si ritorna a Podenzano; di qui aSan GiorgioPiacentino, Valconasso e Paderna.
  • PADERNA [Approfondimento]

    Il profilo austero, le solide mura, un fossato ancora traboccante d'acqua riportano ai secoli.

    Passati Documentato già agli inizi del nono secolo, nel 1453 il castello diventa possesso della famiglia Marazzani di Rimini, antenati degli attuali proprietari, i nobili Pettorelli.

    Nel '400 assume l'attuale conformazione di elegante fortilizio, con ampia corte agricola, conservando la chiesa di Santa Maria, pianta a croce greca e colonne di più antica origine, testimonianza dell'originario "castrum".

    Oggi, residenza padronale, azienda agricola biologica, orto-giardino con antiche varietà, fattoria didattica e sede di importanti manifestazioni legate alla coltivazione della terra.
Da Paderna direzione Pontenure; raggiunta la Via Emilia gira a destra percorrendola ino a Fiorenzuola e poi Fidenza; di qui all'Antico Borgo.