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ESPLORANDO LA VAL DI TARO
Pietra Mogolana, Borgotaro, Oasi dei Ghirardi, Compiano

Borghi aggrappati alle pendici dell'Appennino, rocche dirute e paesaggi spettacolari fra boschi di faggi e castagni, dove spuntano i funghi porcini che rendono rinomata questa zona. Un percorso attraverso la Valle del Taro, in luoghi ricchi di fascino, come il borgo Medioevale di Compiano e le ottime tradizioni culinarie. Per gli appassionati di wildlife, consiglio l'Oasi WWF dei Ghirardi con i suoi due laghi.
Km. 180 - Tempo di percorrenza: 4-5 ore secondo l'itinerario.
Dall'Antico Borgo scendi lungo la strada che in direzione Est porta a Fidenza attraverso Santa Margherita. Al bivio in fondo alla discesa prendi a destra direzione Noceto, lasciando alla sinista Santa Maria del Gisuolo. Sempre diritto, stando molto attento alla curva, poichè la strada proveniente da Pieve Cusigano ha la precedenza. Passato il torrente Parola, prosegui per Costamezzana; dopo circa un chilometro prendi la provinciale a destra, prosegui fino al bivio con la SP 357; gira sulla destra e la percorri a fino alla deviazione per Fornovo, ove giri sulla sinistra; immediatamente a destra imbocchi la A15, direzione La Spezia. Dopo una quindicina di chilometri, poco prima del casello di Borgotaro, appare improvvisa sulla destra, in tuto il suo fascino, una roccia nera, a piombo sul fiume Taro.
  • PIETRAMOGOLANA [Approfondimento]

    Dal nome latino " Petra Mugiens", pietra mugghiante, pietra che risuona e rimbomba per le acque del fiume sottostante, che si frangono ai suoi piedi. Il castello è di origine antichissima, data la sua posizione strategica, a chiusura della stretta valle: un primo cenno risale al 23 ottobre 674.

    un altro documento al 17 Febbraio 927. In possesso dei Sanvitale, dei Tarasconi Smeraldi, dei Pallavicino ai tempi di Uberto il Grande (XIII secolo) Una rampa di scale porta ad un ingresso munito di una loggia a colonne.

    La Chiesa, dedicata a Maria Assunta, risale al XVIII secolo, ma conserva elementi dell'originario impianto medievale.
Vicinissimo a Pietramogolana il casello per Borgovalditaro. Esci e prendi a a sinistra per la SP 308, che dopo Ostia prende il nome di SP 23. Percorri il fondovalle, sempre piu' stretto, fino a raggiungere Borgotaro dopo 18 Km.
  • BORGO VAL DI TARO [Approfondimento]

    Capitale della Val Taro, si estende in un'ampia conca sulla sinistra del fiume. Il territorio, sottoposto fino al XII secolo alla giurisdizione del Monastero di Bobbio, nel XIII passa ai Fieschi, che lo possiedono per oltre trecento anni fino all'arrivo di Pier Luigi Farnese, a metà del XVI secolo.

    Alla morte di Pier Luigi sopraggiungono i Landi, ma ben presto il loro territorio viene annesso al Ducato di Parma. Il nucleo urbano, circondato un tempo da una cinta muraria, evidenzia eleganti palazzi di un certo interesse storico - architettonico, costruiti fra il XVI ed il XVIII secolo: Bertucci, Boveri, Manara, Tardiani, Piccenardi, Casa Moglia e Casa Cassio.

    Parrocchiale di S. Antonino. Edificata tra il 1644 e il 1667 sui resti di una precedente chiesa del XII secolo, conserva un organo Serassi risalente al 1700. Sulla piazza si trovano anche l'unica torre superstite dell'antica rocca e l'imponente antico ospedale, ora Palazzo Tardiani.

    Chiesa di S. Domenico. Risale al XV secolo, restaurata in quello successivo , con alcuni interessanti dipinti.

    Chiesa di S. Rocco. Via Crucis del napoletano Gaspare Traversi (metà del XVIII secolo).
Puoi raggiungere l'Oasi dei Ghirardi partendo da Borgotaro, in direzione Bedonia e girando dopo 8km sulla destra.
  • L'OASI DEI GHIRARDI E DINTORNI [Approfondimento]

    Borgotaro è circondato da un paesaggio incantevole, con monti relativamente elevati (Molinatico e Gottero a Sud, Donna e Barigazzo a Nord), con pendici scoscese, rivestite in gran parte da querce, castagni, più in alto da faggi e carpini.

    Quando il bosco cede il passo a frequenti radure lo sguardo spazia, da una parte sulla Val di Taro, dall'altra sulla Val Ceno fino a Bardi.

    Puoi raggiungere il Molinatico (1550 mt.) dalla frazione di Baselica tramite una comoda strada asfaltata o a piedi lungo il sentiero contrassegnato dal CAI.

    Centro di attrazione l'Oasi WWF dei Ghirardi, impreziosita da due laghetti circondati da floridi boschi che consigliamo vivamente di visitare.
Lasciata l'Oasi ritorna in fondovalle, prendi a destra e dopo pochi chilometri appare come per incanto Compiano, nella sua bellezza naturale e nel suo antico splendore.
  • COMPIANO [Approfondimento]

    Il borgo medioevale di Compiano fa parte, ben a ragione, del Club "I Borghi più Belli d'Italia" Collocato su di uno sperone a 520 metri di altezza sul mare; temperatura mite in estate, poca umidità e nebbia in inverno rendono il clima piacevole in ogni stagione.

    Circondato da poderose mura e sovrastato da un Castello di origine antichissima, già nei documenti del secolo XI appare come borgo fortificato, con giurisdizione sull'alta valle del Taro.
    All'inizio appartiene agli Obertenghi di Toscana, ma, dopo una fugace apparizione dei Malaspina, passa ben presto al Comune di Piacenza.

    Nella metà del XIII secolo Ubertino Landi inizia il dominio della famiglia, una delle più longeve Signorie d'Italia. Assalito più volte dai Fieschi resiste agli assalti, così come a quello del Piccinino.

    Sotto i Landi Compiano vive un lungo periodo di splendore: batte propria moneta, ha scuole pubbliche e un Monte di Pietà. Dal 1682 tutto cambia: Gianandrea Doria, marito dell'ultima Landi , vende il territorio ai Farnese e da quel momento inizia il declino del borgo. Sotto Maria Luigia il castello diventa prigione per i carbonari insorti nel 1821 e nel 1830.

    Durante la seconda guerra mondiale, il 25 giugno 1944 diviene capitale del Territorio libero della Valtaro. Nel dopoguerra il maniero viene acquistato dalla Marchesa Lina Raimondi Gambarotta, che nel 1987, alla sua morte, lo dona al Comune.
  • IL CASTELLO [Approfondimento]

    Le mura di base evidenziano vestigia di epoca carolingia.

    Ricostruito più volte, oggetto di attento restauro, nella sua forma attuale presenta una forma trapezoidale, con tre torri rotonde a filo delle cortine murarie per offrire meno bersaglio alle artiglierie, la quarta di forma quadrata.

    All'interno risiede la collezione Raimondi Gambarotta, mobilio e oggetti dell'ex proprietaria ed un museo della massoneria, nonché una prestigiosa struttura alberghiera con servizio di ristorazione.
  • GLI ORSANTI [Approfondimento]

    All'interno del borgo è visitabile "Il museo degli orsanti", girovaghi originari del luogo, che un tempo percorrevano le strade di tutta Europa, guadagnandosi da vivere in spettacoli di piazza con scimmie e orsi ammaestrati.

    L'Associazione "Barbara Alpi" cura da più anni la manifestazione "Antiche botteghe" nei mesi di luglio ed agosto, quando le antiche botteghe del borgo vengono riaperte per ospitare artisti di grande prestigio provenienti da tutta Italia.
Il rientro all'Antico Borgo può avvenire in due direzioni:

A. Stessa strada dell'andata fino a Borgotaro; prosegui nella fondovalle, seguendo il panoramico corso del Taro fino a Fornovo; di li riprendi la SP 357 fino al bivio Cornaccina; gira a sinistra per Costamezzana e di qui all'Antico Borgo.

B. Percorso circolare per una strada tortuosa, ma molto panoramica e ricca di castelli, come Gravago, Bardi e Pellegrino. La consiglio a chi non ha intrapreso l'itinerario n. 1 ( Bardi ed i castelli della val di Ceno).